Le notizie buone esistono... anche se in tempi come questi riesce difficile crederlo... mi piace l'idea di scovarle e condividerle...
13 marzo 2013 – La Buona Notizia di oggi
Jorge Bergoglio è Papa Francesco
Ho preferito dormirci su e raccogliere le idee e le emozioni prima di mettere nero su bianco le mie sensazioni sull’elezione di Papa Francesco, 266esimo Pontefice della storia della Chiesa.
Ho avuto la fortuna di vedere quattro conclavi, due in età fanciullesca, due in età adulta. E ogni volta una grande emozione con la consapevolezza di vivere un momento storico.
Ieri sera, dinanzi alla televisione, intatta l’emozione anche se come giornalista già conoscevo molto dei retroscena e dei meccanismi che animano questo antico rito. Ma ho percepito qualcosa di più in quei 70 minuti circa trascorsi dalla fumata bianca all’annuncio del nuovo Papa: ho visto nelle migliaia di persone accorse in piazza san Pietro - i volti all’insù, sorridenti sotto la pioggia, le bandiere che sventolavano multicolori -, una Chiesa unita dal bisogno disperato di avere un “Padre”, di affidarsi ad una Guida in questo momento così difficile per tutti.
Siamo stati una manciata di giorni senza un governo – e lo siamo ancora – e contemporaneamente senza un Papa. I giorni di ciascuno di noi sono comunque trascorsi tra i mille problemi del quotidiano, ma ieri sera tutte quelle persone che acclamavano in Piazza San Pietro e attendevano di vedere il viso del nuovo Papa mi hanno comunque fatto pensare che nonostante tutto i cristiani si erano resi conto di essere orfani di qualcosa.
Il Vangelo di Giovanni (8, 14) dice “..La mia testimonianza è vera, perché so da dove sono venuto e dove vado”. Ecco, le prime parole di questo nuovo Papa, mi hanno fatto pensare a questo versetto: Egli sa bene da dove è venuto “dalla fine del mondo”, e dove sta andando “in cammino con il popolo”. Un uomo semplice che percorre il suo cammino un piede avanti all’altro, chiaro in mente che da oggi in poi dovrà camminare insieme al suo popolo, alle genti del mondo, tracciare il passo per i cristiani che lo seguiranno.
Alcuni cronisti hanno rilevato che Egli non ha pronunciato frasi destinate a restare nella storia come Giovanni Paolo II: “Se sbaglio mi corriggerete!”; o come Benedetto XVI: “Umile lavoratore alla Vigna del Signore”. Papa Francesco ha scelto parole semplici parlando al mondo come un padre parla ai propri figli: non è necessario usare frasi indimenticabili, bensì scolpire nei cuori esempi di vita ed insegnamenti destinati a durare in eterno.
Anche la scelta del nome, Francesco, mi ha riempito di gioia. Un nome certo impegnativo, ma che riscopre quella fede semplice, povera, itinerante che il “Poverello di Assisi” ha diffuso inviando i suoi confratelli a piedi, in cammino per il mondo. Buon cammino quindi a Papa Francesco, cercheremo di seguire le sue orme.
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